Da quando sono tornato single ho riscoperto alcuni dei bellissimi sapori che sa offrirti la vita senza vincoli. Uno di questi è la bellezza di passare un pomeriggio a giocare alla play con un grandissimo e speciale amico (Andrea ndr).

La sede del nostro scontro è stato il divano in taverna da lui e il palio c’era il titolo di “campione intergalattico di PES6”.

La squadra scelta da me è stato il Valencia, Andrea invece ha preso il Barcellona (il solito sborone). La sfida sarebbe stata decisa al meglio delle 3 gare.

La prima partita viene vinta dal Valencia (EVVAIIIIIIIII) per 3 a 2, rimontando uno 0-2 e goal vittoria a tempo scaduto di Angulo (un grandissimo giocatore, vero Andre?). Una faticaccia, ma grande soddisfazione. Seconda partita invece decisa da un goal di Saviola al secondo tempo supplementare: vittoria per 2 a 1 del Barcellona, la terza sfida sarebbe risultata decisiva.

Dopo due partite terminate in parità nei 120 minuti (i rigori non vengono considerati), inizia la partita decisiva.

Nei primi 20 minuti il Barça si porta sul 2 a 0, ma il Valencia reagisce e in 10 minuti si riporta in parità: dopo 45 minuti il risultato è di 2 a 2. Nell’intervallo i 2 contendenti rilassano le mani e sgranciscono le dita che cominciano a far male, soprattutto i pollici, ma la posta in gioco è alta, altissima. Inizia il secondo tempo con le squadre bloccate, l’adrenalina è al massimo e la tensione pure. Gli allenatori incitano i propri giocatori a dare di più, a correre più veloce e negli ultimi 30 minuti succede di tutto, ai goal del Valencia risponde prontamente il Barcellona, finiscono i 90 minuti sul 4 a 4. I due giocatori sono sudati come se avessero giocato loro le partite, si dissetano e fanno stretching alle dita, ormai è un gioco al massacro, senza esclusione di colpi, i supplementari saranno decisivi stavolta?

Pronti via e David Villa porta avanti il Valencia, un contropiede perfetto che non dà scampo ad Andrea. La tattica del Valencia diventa improvvisamente simile a quella delle provinciali contro le grandi, difesa chiusa e lanci a caso per tenere lontani gli avversari. Questo “nuovo” stile paga nel primo tempo supplementare che finisce sul 5 a 4 per il Valencia.

Nel secondo tempo gli attacchi del Barcellona sono sempre più insistenti, la difesa del Valencia tiene e ormai la fatica ha raggiunto il punto massimo per i due contendenti che cercano di far riposare le dita ad ogni rimessa laterale, ma sono solo dei palliativi inutili. La partita sta ormai volgendo al termine e comincio a vedere la mia trionfante vittoria, gli onori e la gloria, le donne in costume che festeggiano con me (forse sto vaneggiando troppo…..), ma ecco che a due minuti dalla fine Ronaldinho tira fuori dal cilindro la magia che pareggia i conti. Quando l’arbitro decreta la fine delle ostilità scatta un abbraccio spontaneo tra i due partecipanti. La sfida si è clamorosamente conclusa in parità e nessuno dei due ha più le forze fisiche e mentali per un’altra partita. Il trono di campione rimane vagante, per ora….

(ndr: domenica scorsa è andata in scena nuovamente la sfida e ho perso per 2 a 1, ma l’ho lasciato vincere 😀 )